TeacherTrainingYogadellaRisata. parte1misà.

Fare. Agire. Essere.

Sono così esagitata che mi sono persa il telefono correndo mi sá, o forse è il telefono che si è perso me perché vado troppo veloce. Ci sono dei momenti in cui mi sembra quasi che questo corpo così come funziona non basti in questi giorni: vorrei la telepatia, il teletrasporto, le multi braccia e quindi, respiro. Ed il respiro, questa rinnovata attenzione all’entrare ed all’uscire dell’aria nei miei polmoni, è per certo una delle cose che mi porto dietro. Da dove? Da cosa? Sono partita dalla fine. Ricominciamo.

Quest’anno ho deciso nuovamente di iniziare facendomi un regalo: ad Agosto avevo scelto il Leader Training giusto per il mio compleanno, per il nuovo anno ho scelto quindi il Teacher Training Yoga della Risata di Lara. Specifico di Lara perché è un particolare non trascurabile: non trascurabile è il suo modo unico di trasmetterti passione, non trascurabile è la sua totale indifferenza per le pause o i bisogni fisiologici, non trascurabile la capacità di coinvolgere, non trascurabile il suo voler accogliere ed il suo volerti far conoscere, non trascurabile il suo invitare.

Non trascurabile il suo evidente problema di insonnia altrimenti non ti spieghi tante cose. Quando ti dice full immersion non intente nulla di meno. In ogni senso. Intende che occuperà ogni momento, che vorrà vederti metterti in gioco, che cercherà di passarti il più possibile della sua esperienza reale. Full immersion. Mi fermo, penso alla bellezza dell’apnea, quando circondata dall’acqua, avvolta da un ovattamento morbido, osservi la superficie. Trattieni ed osservi le ombre e le luci intorno a te. Trattieni. Trattieni. E poi ti spingi con forza verso il cielo ed emergi, i tuoi polmoni si riempiono d’aria nuova e un brivido di euforia, di vita, ti scorre nel corpo. Scusate, mi sono persa di nuovo negli effetti. 

L’organizzazione delle giornate è serrata ma l’obiettivo rimane comunque ridere e capire cosa comporta questa danza del diaframma. Cinque giorni di Teacher Training significano affrontare tutti gli aspetti legati allo Yoga della risata e prendersi il tempo per esplorare anche i principi spirituali, intesi come principi dell’Anima totalmente a-religiosi per intenderci, principi umani, prendersi il tempo dicevo per esplorare cosa comporta fare della risata uno stile di vita.

Mi emoziono. Penso alle persone che hanno condiviso questo percorso con me. I loro sguardi, le differenze di età. Mi emoziono perchè quando un adulto decide di tornare a fare il bambino, stupirsi, mettersi in gioco, lasciarsi coinvolgere, sceglie un atto di coraggio. Il bambino che ride e si perde sgranando gli occhi ad osservare la neve fa il bambino, ma l’adulto che lo sceglie fa un atto di coraggio, come direbbe Nicoletta cor-aggio, un agire dal cuore. Mi emoziono perchè penso alla bellezza delle scelte: a chi ha scelto di non perdere la gioia davanti ad un lutto, a chi affronta il terremoto scansando il panico per portare il buon umore, a chi si commuove per la vita donata in una casa di riposo o in un carcere, penso alle loro scelte ed un moto d’orgoglio mi invade. Per gli adulti che scelgono di essere felici e di far sapere a più gente possibile che si può, che siamo davvero nati per essere felici. Essere degna di loro, penso che voglio essere degna di loro nella mia Vita.

In un Teacher Training con Lara la mattina si ride prima ancora del buon giorno, poi si respira, poi ci si confronta. Credo di non aver mai fatto un corso nel quale mi sia stato chiesto così tante volte un feelback o un “come state?”

Credo di non aver mai fatto un corso nel quale ho dato e ricevuto così tanti abbracci ;p

Una delle cose davvero belle e di merito è la molteplicità di sguardi. La possibilità di sentire la storia e le esperienze sul campo di chi si è formato in precedenza, gli errori, i campi di sperimentazione, la possibilità di chiedere di persona “tu cos’hai fatto? tu cosa fai?”. Credo di dover fare una parentesi pratica. Lo Yoga della Risata è relativamente nuovo, nel senso che ancora non ci sono protocolli definiti per filo e per segno sui vari campi: c’è lo Yoga della Risata in azienda e nelle case di riposo, c’è in carcere e nelle scuole. Nessun manuale come ce lo immaginiamo, da scuola diciamo, ma il confronto sincero di persone che si sono messe in gioco, confronto che rende ogni esperienza più viva. Perchè come “comportarsi” con un anziano non te lo dice un foglio di carta stampata ma un uomo che emozionato ti parla della loro voglia di ridere e stare bene così come dell’importanza di portarlo nelle carceri te ne parla una ragazza di vent’anni o poco più, che ti dice con onestà i lati negativi e l’importanza di andarci oltre.

Me ne hanno sempre parlato come un’esperienza che in qualche modo ti cambia ed in un modo o nell’altro è davvero così: nel ridere insieme, nel giocare insieme, si finisce per mettere in alto il cuore come direbbe la mia mamma. In cinque giorni a stretto contatto le maschere cadono, ti ritrovi nudo e per quanto faccia strano, ti ritrovi te stesso. In te e negli occhi di chi ti sta attorno. E qualcosa si muove. Hai così tanti spunti, così tanti imput che resti sveglio fino a tardi per poi  riempirti di Yoga Nidra nelle pause cercando un modo di rimanere attento. 

L’avete mai sentito il suono di una risata spontanea incondizionata? Io si e forse è questo che mi ha toccato dentro, questa la ragione del mio sentirmi in fibrillazione in questi giorni per cercare di capire come fare la mia parte, come agire, dove andare. Quella risata ti rimane dentro, ti si ancora come un sogno di speranza. Un sogno che sai poter essere reale. 

Incontrare così tante persone rendono tutta quella “teoria sui benefici della risata” un dato reale…. Capisci che in qualche modo è davvero solo una questione di costanza e condivisione direi. 

Credo di essere ancora troppo emozionata per parlarne con maggior razionalità. Oggi rientravo a casa da lavoro ed ho pensato che mi ci voleva un minutino di risata. Così ho riso, camminando nell’aria gelida, ridevo e sorridevo a chi incrociava il mio sguardo. Una volta mi hanno detto che bisogna essere Luce nel mondo, forse ho trovato il modo. 

Ps. Il cellulare alla fine l’avevo perso ma nella Magia della Vita me lo hanno riportato scusandosi se avevano risposto a chi mi chiamava pur di rintracciarmi. A chi mi ha detto ovviamente “che è tutta fortuna” io ho risposto “se sorridi alla vita la vita ti sorride” 🙂

 

2 pensieri su “TeacherTrainingYogadellaRisata. parte1misà.

Lascia un commento